Cos’è e come nasce Lazio Stories

Ho scoperto il laboratorio di storytelling diffuso #LAZIOisME per caso, da un post su facebook di Roberta Milano che di questa idea è madrina e “stratega”: si trattava dell’invito a partecipare ad un incontro dove le persone coinvolte in questo gruppo di racconto polifonico del Lazio, all’interno del più ampio progetto Visit Lazio (voluto da Roberta e dalla grande passione e competenza del Direttore Generale del Turismo del Lazio, Gianni Bastianelli), avrebbero potuto confrontarsi su quanto già fatto, e proporre nuove idee. Ho deciso di andare, attratto dalla stima professionale che ho per Roberta, e dalla curiosità per un’iniziativa inconsueta per chi, romano come me, percepisce poco o per nulla la propria regione. Sono subito rimasto piacevolmente colpito dal clima di partecipazione e di voglia di fare, e anche dalla qualità dei contenuti espressi fino a quel momento: l’idea di raccontare la Regione Lazio da diversi punti di vista (geografici e umani) sfruttando i social media, con l’aiuto e la facilitazione di un catalizzatore/amplificatore istituzionale, funzionava, anche molto bene.

Mi è quindi subito venuta voglia di prendere parte al progetto, provando a immettere qualche energia in questo bel contenitore multicolore; ne ho parlato con i miei due soci, che vengono dal Cilento e sono quindi particolarmente sensibili al tema della bellezza di territori da scoprire, oltre ad essere incuriositi da una regione che conoscono ancora poco, e nel giro di pochi giorni avevamo messo a punto il progetto Lazio Stories.

Cosa avremmo fatto? All’interno del laboratorio di #LAZIOisME avremmo chiesto una mano a identificare delle storie da raccontare; insieme al facilitatore che ci avrebbe aiutato avremmo poi organizzato una giornata di riprese video del protagonista della nostra storia e del contesto in cui vive, con l’idea di raccontare l’incontro e la giornata in tempo reale usando un account twitter dedicato; avremmo poi prodotto il breve documentario nei giorni immediatamente successivi, mettendolo a disposizione su un canale youtube dedicato,e sfruttando poi la rodata amplificazione del team #LAZIOisME per divulgarlo. Ultima parte del progetto, un sito web che avrebbe raccolto tutte le storie raccontate usando Storymap, un potente strumento di mappatura di contenuti prodotto dal laboratorio di inovazione media e giornalismo Knight Lab della Northwestern University di Chicago.

Siccome non ci piace perder tempo in chiacchiere, sabato 7 novembre siamo subito partiti con la prima storia. Aiutati da Laura Patara di Tusciainrete abbiamo incontrato Mario Matteucci, che all’età di 79 anni (e prendendo l’eredità di tre generazioni) gestisce un frantoio a Viterbo e realizza ancora a mano i fiscoli in fibra di cocco usati anticamente per pressare le olive.

E nel giro di due giorni, il video era online:

Ora ci stiamo preparando per la prossima tappa, che ci porterà (tempo permettendo) sui Monti Simbruini, vicino Subiaco, e stiamo raccogliendo già molte altre proposte per altre storie affascinanti e poco note.

Questo quindi è Lazio Stories, un format che nasce dalla rete e per la rete, fatto con la passione di chi per primo vuol vivere l’esperienza, e che cerca di costruire valore provando ad innnovare il tradizionale approccio alla produzione audiovisiva, grazie ad una profonda integrazione con i social media.

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