Dal momento dell’uscita degli smartphone fino ad oggi con l’utilizzo sempre più frequente di action camera (tipo GoPro) e di app che preparano addirittura un decente montaggio, il mondo della ripresa video e dell’editing digitale è davvero alla portata di tutti. Inutile fare considerazioni sulla qualità e la quantità di apparecchi, né sulla sottile linea che ormai separa l’amatoriale dal professionale, ma spesso, quando mi è stato chiesto di fare delle riprese con il tablet o lo smartphone per mancanza di attrezzatura professionale, ho inizialmente reagito alla proposta con un ghigno ironico: “ma mi prendi in giro? A cosa ti serve la mia capacità professionale quando sono praticamente uguale a te senza il mio “attrezzo da lavoro”?
Negli anni la domanda è cambiata e mi sono chiesta: “come posso esprimere la mia creatività quando non ho con me uno strumento professionale adatto?”
Mi sono allora convinta che sicuramente ciò che viene ripreso con gli smartphone o con le microcamere ha quel valore aggiunto che lo contraddistingue dalle altre riprese professionali, il real time e la soggettiva propria dell’utente che sta filmando. Il suo stato d’animo e l’interesse per un’immagine piuttosto che un’altra lo rende unico e lo allontana dal tradizionale linguaggio broadcast, le riprese che fanno notizia e che vivono una loro storia sono infatti quelle relative ad eventi eccezionali o particolari dove il primo documentarista è colui che tira fuori il proprio device per filmare l’accaduto mentre noi lo guardiamo con i suoi occhi da neofita. Quante volte ci siamo chiesti se fossero esistiti i camera phone nel momento in cui accadeva questo o quell’altro evento… cosa avremmo visto e quali sarebbero stati i risvolti? Ogni cosa a suo tempo, la spettacolarizzazione che regala la tecnologia oggi non lascia grande spazio all’immaginazione.
Con gli smartphone non si cattura solo il momento, la notizia, lo spettacolo; ormai si creano veri e propri short film, dal documentario al film d’azione, allo stop motion, ai videoclip musicali e ti pongono di fronte ad una nuova realtà.
La qualità delle immagini, la facilità d’uso, il risparmio economico con cui si possono realizzare questi filmati, la dice lunga sulla rivoluzione continua che inonda la comunicazione visual.
Come si legge su ispazio.net il regista Jerry Dugan è stato il primo ad utilizzare un iPhone4 per realizzare uno spot che reclamizzava una marca americana di metal detector. Al dispositivo è stata affiancata una camera RED e spesso è stato “appeso” ad un elicottero per le riprese dall’alto)
E cosa dire del regista Marty Martin che ha realizzato il primo videoclip per il gruppo pop folk Flakjakt con un iPhone4?
E’ davvero il caso di cominciare a fruire di questi mezzi in maniera qualitativamente superiore, la loro capacità di ripresa è qualche volta stupefacente a patto che siano guidati da mani che sappiano come rendere godibile un video che a torto potrebbe essere chiamato “amatoriale”. Esistono tanti corsi (anche online), che guidano chi ha una spiccata sensibilità verso le tecniche di ripresa e di montaggio verso una prima realizzazione di tutto rispetto, il mio consiglio è quello di approcciarsi a questo mondo con la determinazione di chi vuole comporre un’opera d’arte, non soltanto uno schizzo.
N.B.: Se siete curiosi date uno sguardo al sito che raccoglie tutti i filmati realizzati con gli smartphone che partecipano all’Iphone Film Festival.
Buona visione!
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